Sergio Rodella, anacoreta in ritiro sul volume del marmo

C'è un silenzio che pesa come il marmo ma vibra come un respiro. È il silenzio di Sergio Rodella, scultore padovano (1949-2022) a cui l'Aeroporto di Padova "Gino Allegri" dedica la mostra ospitata nello Spazio HImmelmann. Un omaggio all'artista che ha vissuto la scultura come preghiera e meditazione, trasformando il lavoro sulla materia in un dialogo interiore con la luce.
Rodella scolpiva come un anacoreta in ritiro, togliendo peso per liberare forma, cercando nella pietra un respiro, una voce nascosta. Le sue opere, insieme solide e leggere, sembrano affiorare dal silenzio, come corpi di luce che abitano la materia.

Il percorso espositivo riunisce studi, modelli e opere provenienti da collezioni private e dall'archivio di famiglia, offrendo uno sguardo intimo e raccolto sulla sua ricerca. Una sezione è dedicata ai lavori degli studenti del Liceo Artistico "Pietro Selvatico", dove Rodella insegnò per molti anni, a testimonianza del dialogo fra maestri e nuove generazioni.
Tra le opere più note spicca lo "Uomo della Sindone", straordinaria ricostruzione tridimensionale del corpo impresso sul Sacro Lenzuolo, oggi esposta alla Sagrada Familia di Barcellona nella mostra "Arte, Scienza e Fede: l'Uomo della Sindone e la Croce della Speranza". Un'opera che unisce fede e conoscenza, rivelando la tensione costante di Rodella verso la trascendenza.

La mostra si inserisce nel progetto Terminal Urbano, con cui la società di gestione dell'aeroporto Heron Air sta aprendo l'aerostazione alla cultura e alla città. Lo Spazio Himmelmann, sospeso fra terra e cielo, è diventato un punto d'incontro fra arte, architettura e comunità, dove il viaggio si trasforma in esperienza estetica e riflessione. Con "Anacoreta in ritiro sul volume del marmo", l'aeroporto di Padova conferma la propria vocazione a essere non solo luogo di partenze ma anche ritorni: alla memoria, alla forma, alla luce.